venerdì 28 settembre 2007

iniziamo bene...


Vi dico solo che sono a Bangkok e che, nonostanste io ovviamente sia riuscita a trovare i ciceroni per la visita della citta (non ci sono accenti su sta tastiera), non sono uscita dall areoporto perche sono stata male tutto il viaggio e quindi BAM come ridere sono finita in ospedale! i ragazzi che erano in volo con me da milano mi hanno gentilmente accompagnata, dicendomi che ero visibilmente dilaniata.
Mi hanno teneuta in osservazione dalle 7 alle 13.00, ho dormito di brutto e dopo, ho dormito su una panchina, appoggiata ad un tavolo..insomma sono ancora a pezzi. Il fatto e che sto ancora male, ho le gambe a pezzi ma 2 dottori mi hanno detto che non mi verra alcuna trombosi o alcun embolo...mah se lo dicono loro. per come sono fatta sto andando incontro a morte certa! vi giuro mi sto cagando in mano e sono riuscita a telefonare solo a pochi. I messaggi non mi partono. Mi sento di merda. Spero di arrivare presto.
Per le prestazioni mediche mi hanno chiesto 1150Bath..che non sono tanti euro, pero appena hanno detto io ho rischiato davvero l-infarto...ho pensato> sta da vedere che qui mi si inculano con sta storia dell-embolo!
Eppure io quelle vene le vedo. E mi sento davvero uno straccio. Ho la nausea, dei capogiri, i brividi, le palpitazioni...e 7 ore di volo che mi aspettano...\Speriamo bene!\
ciao\Ma poi vi raccontero di Milano, del volo, del secondo check in...mille cose. ma questa e la piu importante. Inizio in un ospedale...ma si puo???\
cazzo se sto di merda...

mercoledì 26 settembre 2007

Preghiera

Una preghiera per gli amici, per mamma papà e sorella, per una salute florida, per gli aumenti di stipendio inaspettati, per la meritocrazia, per un volo thai senza turbolenze, per il mantenimento della linea, per il poco traffico in tangenziale (tutte le tangenziali), per la via Emilia scorrevole, per i miei amori (corrisposti e non), per i miei amanti (è una bugia!), per un fegato sempre sano, per le vacanze, per le gravidanze, per il sole anche d'inverno, per un buon raccolto (son pur sempre una contadina..), per la valigia che passa tranquilla con 10 kg in più, per un cersaie di successo, per la gotta che se ne va, per i figli, i mariti, le nonne, per un buon libro che ci mette tanto a finire, per un cd che ci rapisce, per un buon rientro da san francisco, per una buona partenza verso perth, per i mutui, per le case nuove, per le rate della macchina, per un buon caffè al bar la mattina, per un film di cui aspettavamo l'uscita, per il parcheggio in centro, per la multa scampata, per il velox rotto, per un nuovo lavoro se questo non ci piace, per il premio produzione, per i nuovi inizi, per le risate, per i fuochi d'artificio e le bolle di sapone, per il nam myo renge kyo, per il fa e il si, per il cibo senza glutine, per il tantissimo benissimo. Per me e per voi.
E anche una preghiera cantata dai
Tre allegri ragazzi morti (per questo momento è perfetta!!!)

Spero soltanto sia presto fra un anno
e il foro sia rimarginato
oggi è il giorno più duro e non so se resisto
mi si chiude lo stomaco in gola

non mi viene fuori parola
spero soltanto
sia presto fra un anno

e la paura soltanto un ricordo

perché oggi sono da sola

e dio è morto

Grazie a tutti per i saluti, i regali, gli amuleti, le lacrime, le cene, i sorrisoni!
Non sono stata tanto brava a dirvi grazie di persona, perchè son svarionata, lo faccio così anche se fa schifo, io sono una persona fisica, mi piace toccare, baciare, addossarmi alla gente!

Devo ancora finire di fare la valigia, di fare mille cose, di salutare mille persone...
Pensatemi domani (parto da milano nel pomeriggio!), io ho la testa piena di voi, nella mia preghiera c'è una richiesta per tutti, mica sono egoista io!
Mi scuso anche con chi non ho abbracciato prima della partenza! Vi devo quindi un abbraccio (ad alcuni anche dei soldi forse)...
Oggi mille lacrime...domani secondo me piangerò per l'intera durata del viaggio!
A presto, se riesco da Bangkok venerdì mi collego (...da Bangkok?????? Mo merda....)
Mi mancan già milioni di cose, anche quelle che di solito mi fan cagare (le cimici in casa per esempio, o il mio cancello che fa fatica ad aprirsi, o quel cadavere di zanzara fossilizzato sul muro in salotto..)
Per ora è tutto...


lunedì 24 settembre 2007

LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE...

20 agosto 2007 - Corriere della Sera .it

L'esperto: tragedia causata da comportamento di natura sessuale

Australia: le regalano cammello che la uccide

Una donna di 60 anni ha avuto in dono il quadrupede che l'ha schiacciata, forse in un tentativo fallito d'accoppiamento

SYDNEY (AUSTRALIA) - Un regalo fatale. Una donna di 60 anni in Australia è stata uccisa dal cammello che le era stato regalato per il compleanno. Il cammello l'ha schiacciata spinto da un raptus di accoppiamento con lei, secondo la polizia. La donna, il cui nome non è stato rivelato, è morta sabato scorso nell'allevamento di ovini e bovini della famiglia, nei pressi della cittadina di Roma in Queensland, 500 km a ovest di Brisbane.

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Oh, neanche di un cammello ci si può più fidare...

E io che mi ero detta...almeno un cazzo di cammello mi si vorrà intortare!!

E invece...dovrò ripegare sui biondoni del surf...che noia...


AMORI DELLE MEDIE

Ieri ripensavo al periodo delle medie…forse perchè ho sentito in sti giorni la Nata, la Vale (vedere foto), la Cinzia, la Carlotta, la Manu, la Moni...insomma impossibile non pensare a quei bei tempi andati!

In quel periodo ognuno di noi ha consumato le sue storielle, quelle innocenti, quelle che oggi ci fanno un po' sorridere. Gli amori erano lampo, si consumavano in un fugace saluto all’entrata e all’uscita da scuola, durante l’intervallo, e spesso erano relazioni che iniziavano grazie all’audacia di un fido intermediario di una delle parti in causa.

Arrivava l’amico di Pinco Pallino e ti faceva la fatidica domanda: "XXX ha chiesto se vuoi stare con lui…". Velocemente si cercava di capire chi fosse XXX e dopo una valutazione di 7/8 secondi al massimo, si decideva:

a) SI. E allora si iniziava sta farsa e si temeva solo il secondo approccio dell’amico, questa volta però per portare la funesta notizia: "XXX ti molla".

b) No. Ok, tanti saluti e avanti il prossimo. Forse la sofferenza durava il tempo della merenda. Finito il panino, finivano anche le lacrime.

Non c’erano complicazioni, c’era in pegno un orologio, c’erano i messaggi lasciati nell’aula di artistica, c’era da trovare il modo di dire ai tuoi che stavi fuori per andare da qualcuno a fare i compiti per passare il pomeriggio a limonare al campo sportivo (se eri abbastanza audace…)o alla Bora, o sulle panchine in circonvallazione!

Cito queste storiche frasi legate ai baci delle Medie:

Visone a Vale: Dio Bo Vale, mi hai inglobato!Piero a Mary: Fiocchiamo un po’? No. Ah, ok, io vado allora. Ok, ciao. Ciao. (quanto fa ridere “fiocchiamo un po’?” un po’ non tanto! Così magari hai più chance che l’altro accetti!). Io il primo bacio l'ho dato a Sergio, al campo sportivo, il 12 luglio . Dovevo andare alle superiori e lui mi ha chiesto: perchè hai deciso di frequentare quella scuola? E io: "perchè mi piacciono le lingue". Insomma , valutate voi...non potevo più tirarmi indietro dopo quell'affermazione!

E poi non so perché ma era consuetudine scambiarsi l’orologio (lo Swatch!)

Ma perché? Io non lo ricordo, forse per ricordare a se stessi che si stava con qualcuno???

Bisognerebbe ancora vivere tutto con quello spirito. Lasciare l’incombenza ad un amico di abbordare o lasciare uno che ci piace/non ci piace più. Limitarci ad un rapporto fatto di veloci saluti, piangere 2/3 minuti al massimo per la fine di una storia, mettersi subito alla ricerca di un nuovo amore, guardare l’orologio per ricordarsi che si è impegnati!

E invece ….Abbordare e lasciare qualcuno è tutto sul nostro groppone, ed è complicato, fa soffrire, è un processo a step, una rottura di coglioni insomma.

Saluto veloce? Ma sai no??? Non mi stancherei mai di stare ancora un minuto con chi mi piace… spesso ripeto: dai, fumo l’ultima sigaretta poi ti lascio andare(…ma sono solo diventata una tossicomane, niente di più! quindi lascerei stare questo metodo...)

La ricerca del nuovo amore non mi riesce, occupo il mio tempo a ripensare a quelli vecchi come il cucco, che intanto invece adottano tranquillamente i metodi infallibili delle medie (tanti saluti e avanti la prossima per intenderci!)

E l’orologio? non lo porto da mesi, perché segna ancora l’ora di San Francisco e ormai mi sono abituata a chiedere: 16 meno 9 quanto fa? 14 meno 9 quanto fa?
E poi quell’orologio me l’ha regalato Ivan, insomma quell'orologio ferma il tempo, non lo fa avanzare!

Che due maroni avere 30 anni. Essere me ed avere 30 anni. Forse così come affermazione è più accettabile!

W la leggerezza del cuore!

sabato 22 settembre 2007

HP DV6505EL

Evviva! Una cosa l'ho fatta, ho comprato il Portatile! Alla faccia dei ladroni maledetti che me l'hanno rubato lo scorso anno (e che magari mi stanno leggendo!).
Sapete che è uscito un nuovo I-pod, 4 e 8 GB, rettangolare, molto carino. Così, tanto per fare l'espertona di nuove tecnologie...In realtà stamattina i ragazzi di Mediaworld mi hanno detto: "allora ti sei decisa, sono 25 sabati che ti aggiri fra i portatili e fai domande del tipo: c'è intel centrino? hp si surriscalda? per il sony vaio pago la marca e non le prestazioni? toshiba non lo voglio...Acer è brutto ma mi sembra valido..Ma la memoria della scheda video è condivisa o dedicata? Ma 1 GB mi basta se c'è Vista?"
Insomma, domande e risposte di cui non capisco nemmeno il senso...per cui stamattina ne ho puntato uno e ho detto: voglio quello! Non nascondo che a Giulio o a Pöli ho chiesto un aiuto costante!! Grazie!!!
E una cosa l'ho depennata dalla lista delle cose da fare! Yu uuuuuu!!

giovedì 20 settembre 2007

DELIRIO TELEFONICO!

Premessa: L’azienda per cui lavoro si chiama Aspiro, che fa parte di Herberia Spa.

Squilla il telefono…sono un po’ distratta e rispondendo, invece di dire Buongiorno Aspiro, cosa dico?

BUONGIORNO ASPIRIA

Mi rendo subito conto di aver detto una stronzata! Trattengo la risata, ma la tipa mi chiede: ASPIRO? E io: si, scusi, ho sbagliato…

Intanto il mio collega che mi ha sentita dire ASPIRIA inizia a ridere…

Chiarito il nome dell’azienda, la ragazza mi chiede:

"Potrei parlare con ROCCO?" Io so che non c’è alcun Rocco, ma avendo già fatto la mia figura di merda, decido comunque di metterla in attesa e di domandare al mio collega: "ma chi cazzo è Rocco?" Lui conferma: non c’è alcun Rocco tra noi. Ok torno in linea e sento la tipa che ridendo mi dice…"scusa volevo dire Oscar"…UGUALI!!!!

Io le chiedo: "ok, ti passo Oscar, chi devo dire?" Lei dice il suo nome, io non capisco bene e domando: "come? Marzia?" E lei "..No, Porzia..."

4 minuti di puro delirio a Rubiera…
Il mio collega mi guardava incredulo, sembravamo due mentecatte che si prendevano per il culo!

Ma che ridere…

mercoledì 19 settembre 2007

DON'T PANIC...(zio scandian!)

Paura, panico tensione caghetto…chiamatelo come vi pare, ma sta iniziando a farsi sentire…

Improvvisamente, dentro, un ronzio….fatto di sempre + intensi… “oddio, oddio, oddio…” . La location: la banca…

Bonifici all’estero, carte di credito, spese, conto on-line, banche australiane con cui collaborano, soldi da scambiare…e inaspettatamente io mi sono fatta questa domanda: perché stiamo parlando di..AUSTRALIA? SOLDI? BANCA? DOLLARI AUSTRALIANI?

Ma allora è proprio vero…sto per partire! E da quel momento non sono più riuscita a combinar nulla…

Sto pensando alle scarpe da portar su e NON SO IL PERCHE’ …e il bello è che il pensiero della mia valigia già colma di sole scarpe mi sta facendo aumentare la pressione sanguigna… con il pensiero ho già riempito bauli di qualsivoglia articolo di abbigliamento…ho praticamente applicato una maniglia all’armadio e l’ho trascinato con me a Milano Malpensa…

Non va bene sta cosa…inizialmente mi ero immaginata un po’ “zingara a Perth”, due stracci e via.

Oggi mi sentirei incapace di lasciare a casa questo o quello, tutto sembra di vitale importanza! Ma come mai???

E poi…il pc? E la Medicare? E gli esami del sangue da ritirare? E i tampax? (si, mi hanno detto di fare scorta di tampax, là esistono sottomarche di scarsissimo assorbimento…interessante eh?). E qui e là e su e giù?

E il telefono che suona e le mail e i messaggi e le cene i saluti le pacche sulla spalla e il fatto che faccio benzina ogni 20 minuti perché son sempre in giro e l’abbonamento sky ancora da disdire e i referti degli esami del sangue da ritirare e i fogli dell’ASL…ma che cazzo ho fatto fino ad oggi?

Basta, da oggi organizzo il mio viaggio…son tempestiva e previdente insomma…

Altra cosa: ma ci credete che di notte mi sveglio almeno 10 volte perché in casa ho dei MOSCERINI che mi massacrano??? Ho due tozze pruriginose sotto l’occhio sinistro e un braccio che nemmeno ai tempi della peste bubbonica si era mai visto! Per fortuna a Perth corro solo il rischio di essere pizzicata da vedove nere e tarantole o di essere trasportata in ospedale per il morso di un serpenti velenoso…niente moscerini insomma…ed ecco che mi sento già più serena.

Corro a casa…a cena fuori poi…e io che volevo fare la figa coi surfisti! Mi sa che al massimo potrei stingere amicizia con un gruppo di studiosi del comportamento della balena grigia arenata sulla Sorrento Beach….

Besos!

lunedì 17 settembre 2007

(Aperta parentesi…

E’ scattata la mezzanotte. Stappo la Heineken che dimora solitaria nel frigorifero da mesi e brindo.

In pigiama, un po’ stufa, io vacillo, afflitta da un veloce girotondo di pensieri.
Qualcuno (qualcuno, in un posto, un giorno.. ndr) mi ha detto che sono una che vive di ricordi. Direi che ne sono schiava! Ecco quindi il sunto di ciò che fu, 365 giorni fa.
Una porta si apre, una porta si chiude. Un’auto parte e si allontana. Una storia finisce. E tanti saluti.
Io sedevo davanti al pc, dove siedo ora.

Di settembre 2006 ricordo la sua valigia delle ferie mai disfatta completamente. Aria di imminente fuga dall’incubo di una storia già in forte fase di declino? Direi di si alla luce dei fatti. Canta Niccolò Fabi:

ah... si vivesse solo di inizi
di eccitazioni da prima volta
quando tutto ti sorprende
e nulla ti appartiene ancora..

…eh si…

Dei mesi a venire che dire? Ho vissuto momenti di consapevolezza, momenti di dolore, momenti di rifugio in quel che fu. Smarrimenti nel già citato girotondo di pensieri.

Da”ANIMALI TRISTI” di J. Punti (bellissimo!)

“Pensandoci bene è probabile che le stesse parole che ora sto scrivendo rappresentino pure l’indizio che quella storia dentro di me non è del tutto morta, anzi, il contrario, e l’impulso che me la fa ricordare è di vanità e disperazione, perché probabilmente è questo il combattimento che mi esalta: la disperazione della perdita e la stupida vanità di sentirmi protagonista della disgrazia.”

Fottuta stupida vanità!

…chiusa parentesi)

domenica 16 settembre 2007

NO COMMENT...

Uomini, indecisi a tutto, neanche l'amore fa il miracolo
A volte si rimanda perché affrontare le cose provoca crisi d'ansia Spesso non si sceglie per comodità o per pigrizia
di LAURA LAURENZI

ROMA - Indecisi a tutto, ci dibattiamo nelle eterne paludi del dubbio, rimandiamo, soffriamo, ci maceriamo nella non azione e nelle non scelte. L'indecisione: un virus sempre più diffuso, malattia sociale e sentimentale che ci rende imbelli, mediocri, incapaci di determinare. Una malattia tipica di una società del benessere che sembrerebbe prospettarci una varietà sconfinata di opzioni, fra le quali il più delle volte finiamo invece con il non scegliere nulla, in uno zapping continuo di ipotesi che poi regolarmente non vanno in porto. Un atteggiamento nevrotico molto italiano ("L'Italia è l'antica terra del dubbio", scriveva Massimo d'Azeglio), una passività che attanaglia più gli uomini che le donne, più le persone con un titolo di studio elevato, più chi vive al Centro Nord che non al Sud.

E' quanto emerge da un'indagine condotta da Riza Psicosomatica in edicola oggi. Il sondaggio è stato eseguito su 865 italiani fra i diciotto e i settant'anni: il 75 per cento di loro, cioè tre su quattro, sia pure con modalità differenti, sono indecisi, 67 per cento uomini contro il 33 per cento donne. La fascia d'età più disastrata è quella dei trentenni, fino a ieri coccolati, protetti, ovattati da mamma e papà, oggi terrorizzati all'idea di lasciare casa e cercare di capire cosa fare della loro vita. Si è indecisi soprattutto nei rapporti affettivo-sentimentali con il partner (68 per cento) ma anche in quelli che ci legano ai genitori e alla famiglia d'origine (47 per cento). Si è indecisi nel lavoro, nell'uso del denaro, negli investimenti importanti ma anche nelle piccole spese, nelle scelte quotidiane e insignificanti, cosa ordinare al ristorante, che film andare a vedere, quale golf indossare. Dover decidere fa paura, a volte scatena addirittura delle crisi di panico. In molti preferiscono non solo rimandare ma addirittura delegare, rassegnandosi che sia qualcun altro a scegliere per loro, a prendere in mano le redini della loro esistenza.

Indecisione, evitare l'uso prolungato. Se infatti diventa cronica può avere conseguenze anche gravi ed effetti collaterali negativi, mette in guardia il dossier di Riza Psicosomatica. Ansia, tachicardia, vertigini, cefalee, coliti, svenimenti. Trasformandosi in un vero e proprio agente patogeno, l'eccesso di indecisione, con lo stress permanente che comporta, fa ammalare, è una sorta di autoboicottaggio.

Decidere significa uscire dal gregge, dire no al conformismo, delineare la nostra identità, differenziarci. Spesso non si sceglie, e ci si colloca dentro una scia già tracciata, per comodità, per pigrizia, per non scontentare nessuno. Ma davvero non decidere è peggio che decidere male? Possibile che l'indecisione abbia solo accezioni negative, che non sia mai una risorsa ma sempre e unicamente una zavorra? Secondo gli esperti può rappresentare un momento di riflessione creativa soltanto quando è passeggera e viene presto superata. In caso contrario, autoalimentandosi, può anche rendere schiavi e generare un abito mentale paralizzante. Più ci ripetiamo non so cosa decidere, più convinciamo il nostro cervello di essere incapaci di qualunque scelta e restiamo invischiati.

Certo, certissimo, anzi probabile, per dirla con Ennio Flaiano. L'amletismo, l'impossibilità di decidere, contrariamente a quanto si crede non è scolpito nel nostro Dna. Indecisi non si nasce, si diventa. L'incertezza che ci porta a trasformare qualunque scelta, anche banale, in una dramma esistenziale è l'ultima tappa di un percorso tortuoso e innaturale che nasce da un cattivo uso del pensiero, secondo l'equipe di esperti di Riza. I quali stilano un elenco delle frasi-trabocchetto che, tanto per cominciare, nessuno di noi dovrebbe mai più ripetere, né a se stesso né agli altri. E cioè: non posso farci niente, sono indeciso di natura. Dopo quello che ho passato, sfido che ho paura di scegliere! Se sono indeciso, è perché sono più responsabile e più serio degli altri. Non so decidermi perché non so cosa voglio. Da questa scelta dipende tutta la mia vita.

E qualche altro consiglio. Evitiamo di coinvolgere tutti quelli che ci circondano: la decisione riguarda esclusivamente noi. Matura con noi. Senza saperlo, spesso l'abbiamo già presa, secondo l'antico adagio cinese che dice: "La decisione è dentro di te, sei tu che ancora non la vedi". E comunque, dopo lungo o breve esitare, ricordarsi che una scelta, proprio perché può provocare sofferenza, non è mai definitiva: possiamo sempre cambiare idea.

(3 novembre 2003)

mercoledì 12 settembre 2007

Grey Fox colpisce ancora....

..E dopo i vari:
  • più veloce della Luna
  • non siamo qui per scaldare il bagno
  • al mare metto i piedi amoglio
  • ...sei di una bravitù...

..oggi uno dei corrispondenti da Crespellano riporta quanto segue:
  • se si continua così, qui si chiude BARACCA e BARACCONE....
Attendo i prossimi aggiornamenti!!!!!

Grey Fox è il nome in codice di colui le cui mitiche FRASI, i cui indimenticabili ANEDDOTI, si faranno spazio all'interno di questo blog...
Anche voi imparerete ad amarlo..(..ma non ditelo al Malandro che poi si ingelosisce....)

lunedì 10 settembre 2007

Ricetta per una "Disgusting Cake!"

Oggi proprio non va…

Ho voglia di fare una bella torta...la prepariamo insieme? Ecco ingredienti e ricetta!

Dunque, prendiamo un pugno di Storia con la S maiuscola, quella che pensi sarà quella della vita, che invece, inesorabilmente finisce. Un anno fa. E lui che esce con un’altra, non la ciofeca scema che speravi, ma la 23enne carina intelligente alta interessante che temevi. E a tornare a casa, Lessie, non ci pensa proprio.

Aggiungiamo un pizzico di chitarrista ferrarese, con un bel paio di occhi verdi e una boccuccia sexy. E mettiamoci un po’ del suo viaggio in America, un po’ di me che lo raggiungo, un bel 10 giorni a san Francisco insieme, lui che dice con il suo sorriso: sembriamo proprio una perfetta coppia californiana…e poi lui che mi molla, lui che mi ride in faccia, che minimizza, che mi scrive: “lo so che stai pensando che sono uno stronzo. Si, sono uno stronzo” Di lui che non mi pensa mai, che non mi chiama più, che mi dimentica come si dimentica la più inutile delle cose, di lui che sposta la data del rientro senza dirmi niente, di lui che quindi non rivedrò per un anno, di lui che mi manca anche se non si sa poi cosa cazzo possa mancarmi, di lui con cui volevo chiarire una cosa per lui già chiara, di lui che avrei voluto abbracciare e che probabilmente mi avrebbe respinta, di lui che sta bene, sta benone, sta da Dio! Di lui che probabilmente non ha capito un cazzo di come sono, di come sto, di come ci sono rimasta male, di quanto ho pianto, di quanto ho stretto i denti, di quanto ho sperato, di quanto l’ho nominato negli ultimi 3 mesi suscitando l’ira di tutti, di quanto io abbia guardato foto, letto vecchie mail, cancellato messaggi, messo tutto in un cartone, di quanto io abbia avuto e continui ad avere continue ricadute, di come abbia fantasticato sul nostro incontro al suo rientro, di quanto mi sia ripetuta: è uno stronzo, è uno stronzo, è uno stronzo, per poi terminare il rito con un: però sembrava sincero, però secondo me mi pensa, però secondo me è buono, però secondo me è solo confuso…

L'ingrediente "ferrarese con occhio verde", va amalgamato contemporaneamente allo svolgimento di un lavoro come account manager foreign countries, lavoro che mi ha vista attiva, impegnata, credente, fedele e onesta e che mi ha ripagata con bugie, realtà distorte, arroganza e calci nel culo. E ora che sto bene, ora che ho iniziato un nuovo lavoro e che ho a che fare con persone capaci, gentili, oneste, io mi licenzio di nuovo…(X Oscar: oltre a tutto quello, tu sei anche l’artista bonazzo del mio cuore!!) e perdo sicurezza e stabilità.

Mi raccomando non mettete nell’impasto fame, sonno, voglia di fare, spensieratezza. Al posto di questi 4 ingredienti mettete invece: mancanza di appetito, insonnia, occhiaie, pensieri negativi e la domanda ricorrente: "ma cosa cazzo ho che non va?"

Aggiungete ora a piccole dosi uno stipendio che non percepirò più (oggi ahimè l’ultima busta paga..), un notebook da comprare, le rate della macchina da pagare, i contratti enel, telecom, hera, sky da disdire, una valigia da riempire, amici da avvisare e da salutare, amici del cuore con cui programmare come e quando sentirsi, 16.000 km da colmare con parole scritte su un blog, un volo che con lo scalo dura 2 giorni, un lavoro da cercare, un compleanno da festeggiare con degli sconosciuti, musica da selezionare, risparmio ostentato…

Mescolate bene il tutto e…et voilà! La torta della mia vita…

Sto davvero di merda oggi e invito chi mi dice: “come ti invidio” a rileggere la ricetta e a prendere in considerazione tutti gli ingredienti. È proprio una torta di merda questa! Fa schifo! Mangiarla in australia non ne cambierà il gusto amaro! Mancano tonnellate di zucchero e di burro in questa torta, non credete?!

La verità è che ho un gran casino in testa, ci sono giorni in cui stacco il cervello e vegeto, sopravvivo. Altri giorni tiro le somme e sotto alla riga del conto scrivo un bello zero, perché in fondo questo + quello + questo fa solo ZERO. Casa, convivenza, cane, amore, lavoro…non c’è nulla che mi faccia sentire davvero fiera di me stessa. Mi sento solo una cogliona, incapace di portare a termine le cose. Incapace di creare legami duraturi, incapace di accettare una fine, incapace di tagliare cordoni ombelicali strozzanti, incapace di crederci ancora.

Eppure non sono sempre stata così. E allora dov’è che mi sono abbandonata? Quando c’è stato il distacco con la parte di me che credeva, sperava, rideva, mangiava e dormiva? Io mollo tutto e vado a cercarmi. Vado a cercare la valigia dove all’interno ci sono, ben piegate, l’amor proprio, la fiducia negli altri, la voglia di ricominciare, la curiosità per le cose. Perché avanti così non si può proprio andare, credetemi. Chi mi conosce, ultimamente mi disconosce!

Leggete cosa cantano i “Tre allegri ragazzi morti”:

Anni spesi a preparare un futuro da manuale,
a controllare il sangue a farsi analizzare,
Anni a scuola ad imparare le maniere giuste,
e a controllare che le mani siano sempre al loro posto,
anni spesi a preparare un futuro da manuale,
senza sapere che sta arrivando la tempesta”

E che tempesta….

domenica 9 settembre 2007

Vaffanculo Day - 8 settembre 2007 - io c'ero



Ieri sono stata al V Day. Ragazzi, sembrava LA RIVOLUZIONE!

Incredibile pensare che Beppe Grillo ha mosso il popolo italiano in Italia e all’estero semplicemente attraverso il muto grido della rete…Beppe muove le masse, gente! Alle 18.00 aveva già raccolto 300.000 firme e a quanto pare questa “mietitura” di nomi e cognomi può trasformarsi in referendum abrogativo di una legge ordinaria.

Si richiedeva di firmare per far si che:

- Nessun cittadino italiano si possa candidare in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo secondo grado in attesa di giudizio finale (al momento la legge lo consente) (e pensare che basterebbe una semplice autotutela da parte dei partiti?????)

- Nessun cittadino italiano possa essere eletto in Parlamento per più di due legislature

- Siano i cittadini ad eleggere i candidati

Ma i temi toccati nel corso del pomeriggio sono stati diversi: infrastrutture, lavoro precario, economia... Sono intervenuti per esempio i genitori di Federico Aldrovandi, è intervenuto il docente universitario Mauro Gallegati, l’architetto Majowiecki, cantanti (Biagio, Liga con un video, poi hanno cantato skiantos etc), comici (il nostrano Bergonzoni!) ,i ‘ragazzi di Locri'…

La verità è che le piazze erano piene, le firme ci sono, ma temo che in generale, sia spesso più facile e comodo non guardare al di là della propria quotidianità. Ok protestare, ma con cognizione di causa. Azioniamo il cervello dunque, informiamoci.

Comunque da qualche parte si doveva pur cominciare e allora…W il Vaffanculo Day, se non altro ha dato l’occasione a tanti di noi di pensare, ragionare, aprire gli occhi, farsi un’opinione. Forse nulla cambierà, forse, come diceva Gallegati oggi, dobbiamo farcene una ragione, quelli nati tra gli anni 70 e 80 sono attuali mendicanti di soldi e futuri morti di fame.

Ad ogni modo, migliaia di cittadini in tutta italia c’erano ad esprimersi in modo unanime. Speriamo che questa “protesta” (anche se questa parola.. protesta…ha un’eccezione negativa che non mi piace!No?) si evolva in qualcosa di concreto! E a chi è convinto del contrario, a chi dice: serve ben altro! Chiedo: cosa?
Vi ricordo che, probabilmente, al rientro dal viaggio in Australia, farò di nuovo parte del mondo dei precari e quindi, alla legge Biagi, grido dal profondo del cuore un sincero VAFFANCULO!!!!!!!

Besos!

sabato 8 settembre 2007

Open Day Motori Minarelli

Oggi sono stata all’”Open Day” della Motori Minarelli, dove mia sorella si occupa di pianificazione della produzione. Niente di apparentemente entusiasmante se non fosse che in 4 superiore ho lavorato grazie al progetto “parenti da schiavizzare” in linea di montaggio + al reparto alluminio su una macchina a controllo numerico, nel periodo estivo. L’alternativa “industriale” alla raccolta delle pere, insomma.

Ho rivisto ragazze e ragazzi (ormai uomini e donne) che non vedevo dal 1994! 13 lunghi anni!!! C’era Davidone, con la sua stazza e la sua risata inconfondibile!
La Samantha, la Marilena, la Betta, Sauro, Reo…insomma, loro sono ancora tutti lì al loro posto, a fare le cose che facevano 13 anni fa e io mi sono sentita davvero ributtata nel passato, quando a differenza degli altri non indossavo il camice verde della Minarelli, ma una bellissima e molto grunge tuta blu da vera operaia con sotto una maglietta bianca!Oggi Sauro mi ha ricordato che il mio arrivo aveva creato dello scompiglio per l’abbigliamento un po’ anticonformista e perché i miei ritmi erano troppo frenetici e non sapevo rispettare i tempi del montaggio. Ricordo che mi venne richiesto dalla capo catena di rallentare perché altrimenti “tutti si sarebbero dovuti adeguare a quel ritmo” (che in parole povere significa: se ce la fai tu ce la dobbiamo fare tutti!) e “non possiamo produrre più di tot motori al giorno”. Venivo anche invitata ad andare in bagno (hai diritto ad un certo numero di pause) e ad utilizzare gli strumenti di lavoro esattamente come mi era stato spiegato (se per esempio c’erano tre avvitatori che scendevano dall’alto, io uno dovevo prenderlo con la mano destra, l’altro con la sinistra e non viceversa in base alla mia personale ricerca della comodità!).

E oggi? Oggi la “mia” linea di montaggio non c’è più, esiste un nuovo stabilimento, tutte le ragazzine del montaggio sono sposate, con figli, convivono. Insomma, il tempo inevitabilmente passa, resta solo, nell’armadio, la mia tuta blu insieme a mille ricordi di un’estate passata alla Motori Minarelli!

mercoledì 5 settembre 2007

Vai Gattooooooooooooooooooo

....Al concerto c'è chi gli urlerebbe proprio così....io lo so!

Un piccolo tributo a Gatto. Si ringrazia Ivan per la gentile concessione della Chitarra della location della ripresa video e della tablatura (???). Le mie più sentite scuse a Moreno Cavallotti, fu mio maestro di canto per almeno 5/6 lezioni (ve lo giuro, ho fatto anche questo) e a tutti i chitarristi dell'universo...(io cmq non capisco come facciate...A me viene male anche il do...io odio il do...figuriamoci un barrè? )

Ma nel video manca il mio pezzo preferito...che recita così:
"E quanto ti ho sentita mia anche quando mi hai detto "io devo andare via"e hai gridato "è finita" ma era una bugia, prima o poi tu dovrai ritornareeeeeeeeee. Perché sei miaaaaaaaaaaa... quando vuoi, ma sei mia, mia, tu vai viaaaaaaaaaaa...tornerai perché sei mia mia… dove vaaaaaaaai che sei mia, quanto tu non lo sai..." (Lo sai poi te....)

Tornerò? Mah..magari ci si vede proprio al concerto di Gatto! E un tour in quel dell'Emisfero Australe no????

Baci!

martedì 4 settembre 2007

sett. 07-set 08...AUSTRALIA!Live the dream down under! (F. A. Q.)

Il 27/09/2007 parto per l'Australia...
Per questo il primo post è dedicato all'unica risposta plausibile a tutte le FREQUENTLY ASKED QUESTIONS di amici e parenti.

Perchè parto? Mah..vediamo...per dare alla mia storia personale un nuovo se pur breve (1 anno!) destino? Diciamo di si!
Io, così brava a dedicarmi agli altri e ai loro bisogni, ho dimenticato per anni di fare i conti con l’unica persona che contasse davvero: me stessa!

A dire il vero ci sarebbe un’alternativa a questo viaggio…la psicoanalisi! Ho però poi pensato di risparmiare i soldi delle sedute semplicemente vivendo intensamente l’attimo di terrore in cui guardandomi riflessa nello specchio del primo bagno pubblico mi chiederò: "ma che cazzo ci faccio qui?" E, credetemi, la domanda sarà lecita e sincera. Spero arriverà il giorno in cui saprò rispondermi, e soprattutto spero la risposta suoni come un bel "finalmente sono nella mia vita, e si, mi piace!"

Poi diciamoci la verità, a chi come me negli ultimi 2 anni ha corso in affanno ma sul posto, a chi come me ha subito la fine di una convivenza, ha assistito a malanni e malesseri in famiglia, ha subito un furto, si è incioccato in macchina, ha cambiato lavoro e chi ne ha più ne metta, questo viaggio offre un pretesto! Offre una meta da raggiungere e ricolloca questa vita un po' arlecchina dentro ad un breve racconto ambientato in uno dei posti più spettacolari del mondo, l’Australia: ci sarà un’introduzione, poi uno svolgimento (fatto probabilmente di contrarietà, momenti di panico, amati compagni di viaggio, nuovi inizi, agognate fini, percorsi con sorprese, prove, tesori scovati o smarriti, amori sfiorati, lacrime di gioia e di dolore) e per ultima una fine, che suppongo coinciderà con il rientro in patria. Ma chi ce la fa, chi sopravvive per un lungo periodo lontano da agi e da affetti è accolto un po’ da prode e valoroso combattente. E quindi, da vera eroina, sentirò di poter esser degna di routine e tran tran, di colleghi e marcatempo, di bar e aperitivi, di spesa e di bollette …avrò l’ennesima conferma che il piatto di tortellini, la fissa dimora, l’auto col cambio al posto giusto, la stella polare sono incanti. Per non parlare di amici, cane, mamma papà sorella, insomma di persone…

Neruda ha scritto Ode alla vita, di cui condivido ogni singolo verso. Riflettiamo dunque, riflettiamo…

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i' piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

E bravo il nostro Neruda, che ha scritto il mio pensiero ancor prima che io lo potessi partorire.
Pazzesco…
Gambera